Don Bosco e il mondo del lavoro

Don Bosco e il mondo del lavoro

Rettore Maggiore dei Salesiani Don Egidio Vigano

Prima di prendere la parola qui alla Scala, tanto famosa nel mondo, per parlare di Don Bosco, vorrei rivolgere un pensiero al senatore Ruffilli, ex allievo salesiano, ucciso poche ore dopo aver partecipato alla presentazione di un libro che racconta le memorie dell’Oratorio di San Luigi, dove egli era cresciuto. In questo momento si stanno svolgendo i funerali dì stato, ai quali partecipa, insieme al Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, che ha assicurato tuttavia la sua presenza alla Scala prima del termine della manifestazione.

Ringraziando il Sindaco di Milano, exallievo salesiano della mìa cara Sondrio, per averci dato l’occasione e l’onore di ricordare Don Bosco alla Scala, nel Tempio della musica, vorrei dire che il nostro Santo ha amato molto la musica e non è fuori luogo parlarne qui. Don Bosco fece della musica un valido elemento di educazione, organizzando una speciale scuola musicale per i ragazzi oratoriani. Fra i suoi allievi ci fu il futuro cardinale Giovanni Cagherò, compositore di messe e di celebri romanze elogiate dallo stesso Giuseppe Verdi.

Considero particolarmente significativo che la commemorazione centenaria di Don Bosco si tenga in una Milano che ancora recentemente l’autorevole rivista americana « Time », definiva come la città in cui vige la tradizione del lavoro, degli affari, del progresso.

Vorrei lumeggiare con brevi parole la figura storica di questo grande Educatore appunto considerando i valori del lavoro da lui promossi tra i giovani del popolo.

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Organizzare la speranza

Roma 16 – 18 settembre.
Sogno, progetto, impresa.

salesianiperilsociale.it

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