Nel pomeriggio di sabato 4 febbraio 2023 nella sede di Milano, con la presenza di circa 15 persone si è svolto il quarto incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso coordinato dall’Osservatorio Salesiano per i diritti di minori.
Ad aprire l’incontro il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite il quale ringraziando Don Paolo Caiani responsabile della Pastorale Giovanile e Don Davide Perego incaricato dell’emarginazione e disagio giovanili ha posto l’accento sulla forte attenzione al sociale e sulla volontà di rinnovare il mondo salesiano, ha presentato il processo di partecipazione dal basso: un processo promosso da Salesiani per il Sociale e realizzato in sinergia con l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori per costruire insieme il documento programmatico di animazione di Salesiani per il Sociale 2023-2026, a partire proprio dall’ascolto dei territori. Così, don Francesco Preite ha invitato ciascuno a riflettere su nuove proposte, idee e opportunità e a condividerle, per offrire un proprio contributo in questo processo di innovazione.
Successivamente, don Rafael Bejarano – Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile ha messo a fuoco le linee del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani e ha richiamato l’attenzione sulla preziosa opportunità di conoscersi e camminare insieme.
Partecipazione, internazionalizzazione e cura sono state le tre parole evidenziate da Renato Cursi – Direttore Generale di Salesiani per il Sociale nel corso del suo intervento.
Isabella Cordisco, docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma che insieme a Micol Trillo è parte dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori ha arricchito la presentazione del processo di partecipazione dal basso “Organizzare la speranza”, descrivendo le sue diverse tappe e sottolineandone l’obiettivo principale: trasformare un libro soci in una rete di relazioni concrete.
Vitandrea Marzano ha illustrato la piattaforma di partecipazione digitale Organizzare la speranza, quale strumento concreto messo a disposizione per continuare a riflettere e condividere proposte, idee, intuizioni, esperienze territoriali sulle cinque aree di sfida della missione salesiana, nonché per offrire a tutti la possibilità di intervenire ed esprimersi.
È poi seguito un momento di lavoro, guidato da Riccardo Mariani, formatore di Metodi Milano, e basato sul confronto attivo tra i partecipanti all’incontro, attraverso il quale i presenti hanno riflettuto insieme e avanzato idee e proposte sulle aree di sfida della missione salesiana.
Infine, ha avuto luogo un momento di restituzione in plenaria del lavoro, da cui sono emerse molteplici idee e riflessioni interessanti, tra le quali:
- Realizzare una formazione per i giovani del Servizio Civile che non sia solo pratica ma che aiuti e accompagni i ragazzi impegnati in questa esperienza e che racconti anche i temi della pace e del volontariato;
- Promuovere una formazione specifica rivolta ai ragazzi in Servizio Civile, intesa non come un pacchetto di conoscenza che viene dato all’inizio del percorso bensì come una riflessione che evolve gradualmente durante tutto il percorso, ,a insieme a questa anche una formazione delle figure che accompagnano queste esperienze (come ad esempio l’OLP);
- Dare in mano la comunicazione social ai giovani stessi, poiché proprio loro hanno la creatività e la capacità di rimanere al passo con i tempi;
- La rete deve essere vera nel suo agire, non legata solo ai bandi ma avere un impatto sociale sul territorio;
- La rete è uno dei punti nevralgici del futuro e del presente, ma per lavorare in rete è necessaria la capacità di uscire dall’autoreferenzialità e quindi uscire dai nostri ambienti, conoscersi, scambiarsi esperienze, trovare tempo e momenti per stare insieme e condividere;
- Quando si parla di rete, non riferirsi solo alla rete tra scuola, organizzazioni del Terzo Settore e Comune, ma considerare l’apporto fondamentale delle famiglie e coinvolgerle;
- Riflettere su un’accoglienza dei migranti che non deve essere fatta solo a spot, per situazione specifiche, ma anche su situazioni meno conosciute;
- L’integrazione e l’accoglienza si realizza quando i migranti non solo ricevono ma sono anche messi nelle condizioni di dare qualcosa alla comunità.
Conclude Don Francesco Preite: “siamo molto felici di come sta andando questo percorso convinti che grazie alla partnership con l’Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori sapremo proporre nei prossimi anni un proposta innovativa sotto il profilo sociale nello stile preventivo che ci caratterizza”