Nella mattinata di lunedì 23 gennaio 2023 ha avuto luogo il terzo incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso nella sede di Torino, con la presenza di circa 60 persone.
Dopo il saluto di benvenuto di don Alberto Goia – Delegato di Pastorale Giovanile, è intervenuto don Rafael Bejarano – Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile, illustrando le linee del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani ed evidenziando l’importanza di avviare un cammino insieme.
Successivamente, il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite, sottolineando la forte attenzione al sociale emersa nello scenario attuale, ha presentato il processo di partecipazione dal basso per costruire insieme il documento programmatico di Salesiani per il Sociale 2023-2026 e ne ha richiamato i tre principali strumenti di animazione e partecipazione messi a disposizione: gli incontri territoriali, la piattaforma digitale e i tavoli nazionali per lanciare nuovi stimoli e idee.
Renato Cursi – Direttore Generale di Salesiani per il Sociale ha poi posto l’accento su tre parole cruciali: partecipazione, internazionalizzazione e cura, aggiungendo a queste la parola “grazie”.
Isabella Cordisco ha approfondito la spiegazione del processo di partecipazione dal basso dal punto di vista metodologico e contenutistico, ricordando che l’obiettivo ultimo di tutto il processo è quello di trasformare un libro soci in una rete di relazioni concrete: si tratta di motivarci con un’appartenenza sempre più viva e sentita a “organizzare la speranza”.
Vitandrea Marzano ha infine illustrato lo strumento della piattaforma di partecipazione digitale organizzarelasperanza.net, invitando tutti a proporre e condividere idee e contributi sulle cinque aree di sfida della missione salesiana.
In seguito, è stato dedicato spazio a un lavoro in gruppi, durante il quale i partecipanti all’incontro hanno dialogato e si sono confrontati sulle cinque aree di sfida. Il lavoro, presentato da Riccardo Mariani e condotto attraverso la metodologia del world café, ha visto la partecipazione attiva e il coinvolgimento vivo di tutti i presenti.
Al termine dei lavori, si è svolto un momento di restituzione in plenaria degli spunti emersi nei vari tavoli di lavoro, da cui è scaturita una coralità di interessanti sollecitazioni e idee da portare all’attenzione.
In particolare, tra le proposte avanzate si evidenziano:
- Dedicare tempo e spazio ad approfondire l’identità sia dell’OLP sia del volontario del Servizio Civile
- Supportare gli OLP nel riconoscere il proprio ruolo
- Aiutare gli OLP nella capacità di ascolto dei ragazzi e di orientamento durante il servizio, sulla base delle abilità e risorse di ciascun giovane
- Nella formazione degli OLP approfondire tematiche specifiche, anche pedagogiche, al fine di affrontare al meglio le sfide e disporre di strumenti adeguati
- Rafforzare il ruolo della comunicazione sociale
- Creare maggiori occasioni di scambio formativo tra le case salesiane
- Promuovere, oltre alla formazione, anche una condivisione di tempo, esperienze ed eventi
- Conoscere maggiormente le esperienze altrui per creare più comunicazione
- Fare una mappatura dei territori per leggere le povertà e i bisogni
- Aiutare le comunità ad essere comunità
- Mettersi insieme alle istituzioni per essere comunità territoriali
- Promuovere un maggior scambio e diffusione di esperienze realizzate
- Utilizzare la piattaforma come strumento permanente per poter condividere esperienze, progetti, buone pratiche e servizi attivati
- Interrogarsi su cosa stiamo facendo per i più poveri, ricordandosi questa priorità e rimettendo al centro momenti di ripensamento progettuale
- Condividere buone prassi sull’accoglienza e sull’integrazione dei migranti, favorire qui una riflessione più globale e collaborare con le istituzioni promuovendo un dialogo continuo
- Sul fronte dei giovani neet agire in un’ottica preventiva, promuovere una presa in carico integrale, aiutarli a sperimentare esperienze di vita comunitarie per riattivarli e creare un’alleanza con le famiglie
In conclusione, Don Francesco Preite ha consegnato un’ultima immagine attraverso le parole di Don Bosco:
“Una funicella da sola fa ben poco, tante funicelle insieme formano una fune grossa e robusta”
e ha ribadito che è fondamentale confrontarsi e mettersi insieme per continuare ad andare, insieme, verso un futuro da costruire.