Nella mattinata di giovedì 13 aprile 2023 ha avuto luogo il nono incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso, nella sede di Bari, con l’ampia presenza di circa 50 persone, provenienti dalla rete sociale salesiana dell’Italia Meridionale (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria).
L’incontro si è aperto con il saluto di benvenuto di don Gianpaolo Roma – Delegato di Pastorale Giovanile, il quale ponendo l’accento sul forte senso di appartenenza che ci unisce e richiamando in particolare le due grandi passioni da cui tutti noi siamo accomunati: la passione per Don Bosco insieme a quella per l’educativo e i ragazzi che hanno più bisogno, ha introdotto il presente incontro quale importante momento di compartecipazione che prende le mosse da un processo di profondo ascolto avviato da Salesiani per il Sociale per costruire ciò che vogliamo essere.
L’incontro ha visto anche l’importante coinvolgimento delle istituzioni, con la partecipazione di Paola Romano – Assessora alle Politiche giovanili, Istruzione, Università, Ricerca e Fondi Europei del Comune di Bari, che ha portato il saluto delle istituzioni, sottolineando altresì il fondamentale ruolo dell’oratorio all’interno della città ed esprimendo un apprezzamento per il progetto di partecipazione portato avanti da Salesiani per il Sociale, in quanto progetto che lega l’Italia da nord a sud, dal centro alle periferie e che mette al centro i ragazzi.
Successivamente è intervenuto Il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite, presentando il processo di partecipazione dal basso “Organizzare la speranza”, realizzato in sinergia con l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori e volto a costruire insieme il documento programmatico di animazione di Salesiani per il Sociale 2023-2026: “Con questo progetto vogliamo ribaltare la logica, promuovendo un ascolto profondo dei territori” ha dichiarato, mettendo in luce alcuni elementi centrali che rafforzano il percorso intrapreso, tra cui il Magistero di Papa Francesco, la Riforma del Terzo Settore e la lettera del Rettor Maggiore. Infine, don Francesco Preite ha illustrato le cinque aree proprie della missione salesiana, rilanciando l’importanza di partecipare al processo attivato e invitando ciascuno a riflettere su nuove proposte e idee, per offrire un proprio contributo.
A seguire, Isabella Cordisco ha approfondito ulteriormente la spiegazione del processo di partecipazione dal basso, descrivendone le principali tappe, la metodologia e le finalità: “L’obiettivo che si intende perseguire è quello di avviare una riflessione su ciò che facciamo, con uno sguardo a livello non solo locale, ma anche territoriale, regionale, nazionale e internazionale” ha affermato, ricordando che l’unione di opere e di attenzioni diverse può ravvivare il legame comunitario e sociale che tiene unito il vivere civile e spiegando che l’importanza del progetto promosso da Salesiani per il Sociale risiede proprio nella volontà di rendere visibili e operativi tutti questi legami, responsabilizzando ciascuno di noi nell’appartenenza a una pluralità di legami.
Micol Trillo ha poi illustrato la piattaforma di partecipazione digitale organizzarelasperanza.net e il suo funzionamento, spiegando che si tratta di uno strumento nato per continuare a riflettere e condividere idee o intuizioni sulle cinque aree di sfida della missione salesiana, nonché per offrire a tutti la possibilità di esprimersi, esortando infine tutti i presenti a partecipare e formulare proposte in modo da contribuire realmente alla costruzione dal basso del documento.
Al termine degli interventi, è stato dedicato spazio a un momento di lavoro in gruppi, introdotto da Isabella Cordisco e condotto attraverso la metodologia del world café, durante il quale i partecipanti all’incontro hanno riflettuto insieme, dialogando e confrontandosi attivamente sulle aree di sfida della missione salesiana.
Ha fatto quindi seguito un momento di restituzione in plenaria delle molteplici e interessanti sollecitazioni emerse nei tavoli di lavoro.
In particolare, tra le proposte lanciate dai diversi gruppi si evidenziano:
- Accompagnare adeguatamente i giovani del Servizio Civile, avendo cura dei volontari sia sul fronte personale sia sul fronte educativo e trasmettendo loro il carisma salesiano e la passione del lavoro
- L’esigenza di fare più incontri, con una calendarizzazione regolare
- Il bisogno di fare un’analisi del territorio per decidere il tipo di formazione più adeguata, in modo tale che risponda alle necessità proprie del territorio
- Promuovere una formazione permanente
- Calarsi nel territorio di appartenenza del ragazzo per individuarne i bisogni
- Sviluppare interventi mirati sul territorio
- Collaborare con le agenzie educative, in primis la famiglia, la scuola e le istituzioni, evitando l’autoreferenzialità
- Affrontare il tema dei social
- Arrivare a tutti, soprattutto chi è in difficoltà, andando anche nelle scuole e aprendosi al territorio
- Valorizzare il nostro ruolo politico e far ascoltare le nostre istanze, partecipando ai tavoli nazionali
- Dare attenzione al protagonismo dei giovani, considerando i ragazzi non solo come destinatari ma protagonisti e ascoltandone i desideri nelle progettualità
- Promuovere lo scambio e la condivisione di buone prassi in tutti i settori
- Sensibilizzare il territorio nell’accogliere i ragazzi
- Fare rete con le imprese
- Orientare e ascoltare i ragazzi per guidarli al mondo del lavoro
- Creare relazioni strutturate sul territorio con le imprese.
A conclusione dell’incontro Andrea Farina, invitando tutti a iscriversi sulla piattaforma e a esprimersi, ha sottolineato che il lavoro attivato porta tanta ricchezza, facendo emergere differenze territoriali ma anche elementi di unità, e ha ricordato quanto la partecipazione, l’impegno di costruire risposte adeguate con il nostro carisma e lo sforzo riflessivo da unire alla prassi siano elementi centrali da promuovere.
Infine, don Francesco Preite ha ringraziato i presenti per gli spunti emersi nei tavoli di lavoro e l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori per il ruolo attivo assunto nell’aiutare – in sinergia con gli uffici nazionali – a portare a convergenza, in un documento unitario, i numerosi contributi raccolti grazie al processo dal basso.