1 aprile – Incontro territoriale Catania

1 aprile – Incontro territoriale Catania

Nella mattinata di sabato 1 aprile 2023, nella sede di Catania, si è svolto l’ottavo incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso, con il numeroso coinvolgimento di circa 50 persone, provenienti dalle realtà salesiane di tutta la Sicilia.

Ad aprire l’incontro il saluto di benvenuto di don Alberto Anzalone – Delegato di Pastorale Giovanile e di don Domenico Luvarà – Incaricato dell’Emarginazione e Disagio Giovanile, i quali hanno posto l’accento sull’attenzione privilegiata da dare ai giovani poveri.

Successivamente, il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite ha introdotto il processo di partecipazione dal basso “Organizzare la speranza”: un processo attivato da Salesiani per il Sociale e realizzato in sinergia con l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori, per scrivere insieme il documento programmatico di Salesiani per il Sociale 2023-2026, proprio a partire dall’ascolto dei territori e dei loro bisogni.

Dopo aver evidenziato i diversi strumenti messi a disposizione per partecipare alla costruzione della vita associativa – quali gli incontri territoriali, la piattaforma digitale e i tavoli nazionali –, don Francesco Preite ha affermato:

“Oggi affrontiamo sfide sempre più impegnative. La povertà è in aumento: circa 5,6 milioni di individui si trovano in condizione di povertà assoluta. Questo significa non solo più numeri ma anche nuovi volti. Di fronte a questa emergenza ci si sente spaesati, ma non sentitevi soli in questa sfida. Abbiamo diversi strumenti che ci aiutano a camminare insieme. Insieme si può”

chiosando infine

“Dove c’è maggiore povertà e sofferenza, c’è la capacità di fare innovazione”.

A seguire, è intervenuto don Rafael Bejarano – Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile, ricordando che il compito di lavorare per i più poveri deve essere organizzato e organico e ponendo in risalto la necessità di costruire una rete che diventi comunità. Isabella Cordisco ha arricchito ulteriormente la presentazione del processo di partecipazione dal basso, descrivendo le tappe del percorso, la metodologia e le finalità:

“Obiettivo del progetto è di trasformare il libro soci in una rete effettiva. L’idea è rendere concreto il processo di sussidiarietà orizzontale, affinché la progettazione non sia calata dall’alto ma venga fatta su misura”

ha spiegato Isabella Cordisco, sottolineando allo stesso tempo che si tratta di un processo di responsabilità e che tutti sono necessari per scrivere il documento programmatico di Salesiani per il Sociale dei prossimi anni.

Vitandrea Marzano ha illustrato la piattaforma di partecipazione digitale organizzarelasperanza.net, quale strumento concreto nato per continuare il processo di riflessione e di condivisione di idee, contributi, proposte sulle cinque aree di sfida della missione salesiana nonché per offrire la possibilità a tutti, anche a chi non poteva essere presente agli incontri, di intervenire ed esprimersi.

Ha fatto quindi seguito un momento di confronto attivo tra i partecipanti all’incontro, introdotto da Isabella Cordisco e Vitandrea Marzano, volto a stimolare un dialogo e una riflessione comune sulle aree di sfida della missione salesiana.

Al termine del lavoro, ha avuto luogo la restituzione in plenaria dei molteplici e interessanti spunti emersi nei vari tavoli di confronto.

In particolare, tra le proposte avanzate dai diversi gruppi si evidenziano:

  • Valorizzare gli oratori come presidi su e per il territorio anche per la creazione di relazioni dirette con le persone.
  • Promuovere il lavoro di rete, valorizzando le risorse salesiane e condividendo le esperienze che esistono sul territorio
  • Lavorare in sinergia con la famiglia, la scuola e il territorio
  • Educare i giovani e le famiglie all’uso responsabile dei social media
  • Per l’inserimento sociale e lavorativo dei giovani, le figure di mediazione sono fondamentali, come facilitatori tra ragazzo e aziende e per l’accompagnamento del percorso del ragazzo
  • Riconoscere che la questione Neet è un problema educativo e trovare il punto di incontro e di interesse nel ragazzo per accompagnarlo
  • Costruire palestre di vita e investire sulla costruzione della persona in una dimensione integrale
  • Prendersi cura dei giovani Neet, cercando di essere più flessibili, coinvolgere famiglie, capire realmente qual è il sogno di ognuno di loro e insistere sui loro sogni
  • Coinvolgere i giovani e renderli protagonisti del proprio percorso di vita
  • Motivare e formare i volontari del Servizio Civile, con una formazione che diventi anche un orientamento alla vita e al lavoro
  • Far conoscere maggiormente il Servizio Civile anche a partire dalle scuole
  • Pensare anche a una formazione incentrata sulla comunicazione.

A conclusione dell’incontro, don Francesco Preite ha ribadito l’importanza di non essere autoreferenziali, ma al contrario di collaborare, mettersi insieme e tenersi uniti, sottolineando che “insieme” è fondamentale e citando infine le parole di Don Bosco:

“Una funicella da sola fa ben poco, tante funicelle insieme formano una fune grossa e robusta”

con cui poter trainare i ragazzi verso un futuro migliore.

Infine ha richiamato l’importanza strategica della partecipazioni ai tavoli Istituzionali, in particolare quelli nazionali, attraverso i quali è possibile, anche attraverso l’alleanza strategica con l’Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori, intervenire in modo attivo e costruttivo per la costruzione di risposte adeguate ed efficaci dei territori.

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Organizzare la speranza

Roma 16 – 18 settembre.
Sogno, progetto, impresa.

salesianiperilsociale.it

Su questa pagina i contenuti e le dirette della Assemblea nazionale 2022

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